• Pubblicata il
  • Autore: Marco
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Crisi.... - Lodi Trasgressiva

La sua voce al telefono era un po’ rauca, sembrava avesse pianto ma non le avevo chiesto nulla. Mi aveva praticamente ordinato di passare dal suo uffico subito senza specificare altro. Lucia è la compagna di mio cognato da diversi anni e da subito abbiamo legato e siamo diventati abbastanza intimi. Lei è una bellissima rossa naturale una terza abbondante di seno e due splendide gambe che ama mettere in mostra in ogni occasione. Lavora in un ufficio di rappresentanza di una società estera in centro. Arrivai in poco tempo e la trovai stravolta e singhiozzando riuscì finalmente a dirmi che aveva lasciato Gianni (mio cognato) perché lo aveva trovato con sua sorella in una situazione particolarmente compromettente. Cosa fosse realmente questa situazione compromettente non me lo voleva dire e io cercavo di farla calmare. Ci sedemmo sul divano e in un momento di silenzio i miei occhi si godettero le sue gambe inguainate in un paio di calze velatissime. Indossava un vestito blu al ginocchio che sedendosi si era alzato fino a metà gamba. Fu solo un attimo e lei ricominciò a piangere abbracciandomi e stringendosi a me anche troppo per la verità, visto che l’effetto che mi aveva sempre fatto era amplificato dal contatto conn il suo corpo. Ero eccitato insomma. Le chiesi ancora cosa era successo e lei finalmente iniziò a parlarne. “Li ho visti così come siamo noi adesso a casa sul divano, Gianni aveva la mano sulla gamba di lei e lei si strofinava come una cagna in calore” “Dai forse hai interpretato male un gesto di affetto” “Pensi sia una stupida?? Questo lo chiami un gesto di affetto??” ripetendo il gesto mise la sua gamba in mezzo alle mie praticamente massaggiandomelo. “Dai non fare così” le dissi e lei cambiando espressione “Beh!?! Mica ti starai eccitando per così poco, tutti uguali siete”. “Veramente ero eccitato già da prima, le tue gambe sono uno schianto” Lei fece un sorrisetto e aggiunse “Lo so lo so ma a Gianni piacciono più quelle di mia sorella”. Poi si arrabbiò di nuovo, prese una foto dalla scrivania e la buttò per terra. La abbracciai di nuovo per calmarla e così facendo una mia mano si appoggiò sulla sua coscia e lei si trovò quasi sdariata sopra di me con le mani sul mio petto e la bocca all’altezza del mio orecchio. Rimanemmo in silenzio ma la mia mano non riusciva a stare ferma e iniziai ad accarezzarle la gamba. Lei si rilassò su di me e mi appoggiò le labbra sul collo. Incoraggiato continuai ad accarezzarla arrivando fino a sfiorarle i glutei mentre lei iniziava lentamente a scendere con la sua mano sinistra. Ci fu un momento lunghissimo in cui le nostre mani si avvicinavano a punti strategici, poi lei si mosse aggiustandosi meglio e la mia mano riuscì ad arrivare ad accarezzarle la michetta. Contemporaneamente la sua mano si appoggiò sulla patta dei pantaloni iniziando a massaggiarmelo. Le infilai la mano sotto i collant, spostai gli slip e finalmente le mie dita entrarono dentro di lei. La masturbai dolcemente mentre lei sempre lentamente abbassava la zip dei miei pantaloni, lo tirava fuori e iniziava a segarmelo. Poi abbassò la testa e me lo prese in bocca mentre io ormai la sditalinavo. Non ressi la situazione e soprattutto quella bocca e schizzai dopo poco sulla sua faccia. Lei guardò il mio cazzo schizzare e poi lo riprese in bocca facendomelo tornare duro poi si alzò in piedi, si tolse i collant e gli slip e si impalò sul mio cazzo. Persi il senso del tempo e il lume della ragione e quando venni lo feci dentro di lei senza pensare ad altro. Il tutto in silenzio. Poi ci rivestimmo, ci salutammo e ognuno ritornò alle sue cose.
Hanno poi fatto pace e adesso aspettano pure un figlio …….

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