• Pubblicata il
  • Autore: Incantato
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È vita - Lodi Trasgressiva


E si sa, a volte serve scaricarsi un po’, mandare al diavolo il buon senso, le regole, la vita diu bravo ragazzo, precario laureato a pieni voti e cattolico osservante che pensa al futuro e mette i via i soldi (ma quali soldi? Sempre pochi…)sperando di sistemarsi (che ridere…), a volte serve questo e molto di più, e magari una sera si conclude nel niente ma è un niente che porta tutto dentro, dentro la sera, dentro di noi…
Il locale lo conosco, è piccolo e un po’ noioso ma stasera c’è lei, la pornostar che mi fa impazzire, lei che ho visto 2 volte e vedrò anche stasera, è sabato e luned’ è il mio compleanno,m quale regalo migliore? Lascio i colleghi dopo la pizza, sei in bici e piove ce la fai ad arrivare a casa sì certo piove poco, no problem e poi giù in picchiata in periferia, al locale a 10 minuti da casa, di solito non c’è molta gente ma stasera sarà pieno, entro e invece no, e lei ancora non c’è ma non c’è neanche quasi nessuno, mi siedo si avvicina una ragazza, ciao sono V. ah lunedì è il tuo compleanno allora non scappi, stasera non torni più a casa…È bella, tette piccole ma bella bocca, culo stupendo e nel privè mi slaccia la camicia sotto il maglione, mi accarezza piano si lascia accarezzare il seno, ogni tanto mi chiede che c’è io sorrido, non so ma speravo di più, più disponibilità e invece si ferma al petto, è bella ma non sono del tutto coinvolto, però lei è bella e anche dolce, e poi è sabato sera chi se ne frega, spendo e spando lei mi dice “quanto sei bono” e mi lascia il suo numero, è in città da 3 giorni ah che ne sarà di noi, di questa vita che oscilla al ritmo dei nostri desideri, sempre sopiti sempre ascoltati e mai portati a fondo, non mi basta neanche lei col suo corpo bellissimo, e poi un bacio sulla guancia sono timidissimo ma è stato un bel priv+, solo dovevo fermarmi alla prima mezzora, mi aveva promesso di più e ci sono cascato, vabbè capita un’ora con una bella sventola non è poi un dramma, neanche per le finanze…
Mi risiedo nel locale attendo lei, lei è già seduta al bar Dio che bella, una visione, un incanto…Passano minuti, mezzore e dalla finestra poco lontana si intravede la città, le luci della notte l’ora sempre più tarda, ci si sente grandi ad essere qui beh dopodomani ho 32 anni, è che vivo coi miei che non ho una storia che quando vedo una donna poi sono sempre anche un po’ a disagio e solo dopo un po’ mi sciolgo ma sono grande, è grande anche l’attesa ragazze sedute al bar, che si avvicinano che si presentano che si offrono una è simpaticissima, mi fa morire dal ridere quando torna dopo un po’ e fa “Non è che ci hai ripensato, non si sa mai no mi raccomando, se ci ripensi poi posso anche svenire per l’emozione” e ride come una matta, come rido anch’io ma sì va bene così, e poi la rivista che parla dei locali e poi, e poi finalmente entra lei, che favola! Un cappello in testo, un similgiubbino (ridottissimo ovviamente) in pelo bianco e jeans (credo) e un sorriso caldo come il sole, non so chi sono né dove andrò ma adesso non mi muovo, quello che conta è lei ed il suo corpo, la sua danza intorno ai pali della pedana e il suo corpo che scivola morbido, si offre gioioso si siede tra gli spettatori, viene da me mi si siede sopra e il cazzo ha un sussulto, è morbida e ridente, sirena bionda da cui mi farei leccare ed avvolgere, tira fuori un fallo e si siede ancora da me, lo appoggia su di me e lo lecca, mi facesse un pompino sarei felice, felice per sempre ma ovviamente si rialza, vorrei mi chiamasse sul palco ma non chiama nessuno, c’è troppa poca gente però continua lo show, eccome, si lecca le tette si tocca, è una visione di sesso e di grazia, non so se sia amore ma certo è movimento, è sommovimento, è energia pura…è vita, e resterei con lei per sempre, alla cassa il gestore sorride “sei scioccato?” “ci manca poco” e “perché non fai un privè con lei?” “perché l’ho già fatto con una ragazza del locale, con lei l’ho fatto 2 anni fa” “vuoi qualcosa da bere? Offro io” “La prossima volta volentieri, grazie” e ancora la notte la bici l’aria un po’ fredda, però non piove più e dentro c’è il sole, il sole di lei il sole del privè, la vita che fluisce nelle vene, inappagata, irrealizzata ma viva, pulsante, ho quasi dimenticato me stesso ma è tutto a posto, c’è un delirio sano, un vortice che mi irrora di fuoco, mi conduce a fremiti, a sogni infuocati che non temono risveglio.

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