• Pubblicata il
  • Autore: Pennabianca
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La prima volta di Anna - Lodi Trasgressiva

Mario e Anna stavano insieme da più di venti anni, erano considerati da tutti una bella coppia, allegri e dinamici, buoni sportivi stavano sempre insieme. Si erano conosciti una mattina sul treno delle sette, lei andava a scuola, frequentava il quinto superiore, lui in divisa dell’Aereonautica stava tornando per una licenza. Lei si era innamorata subito di quel ragazzo in azzurro, e lui non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, mora, con una capigliatura molto bella e vistosa aveva attirato subito la sua attenzione. Quattro chiacchiere sul treno, poi arrivati alla stazione avevano lasciato sia il suo zaino e la sua valigia al deposito bagagli e via, di nuovo in treno fino al lago. La giornata era rimasta indimenticabile, l’anno dopo erano sposati, e dieci mesi dopo lei metteva al mondo Michele. Da quel giorno il tempo era volato, lei si era dedicata al figlio, faceva la casalinga a tempo pieno, lui impegnato in un buon lavoro che gli rendeva bene, anche se, lo costringeva spesso ad assentarsi da casa. Fisicamente erano due persone che ci tenevano, sport e lunghe camminate avevano fatto si che lui, pur non essendo un super palestrato avesse un bel fisico, lei da quando accompagnava il figlio a fare sport si ritagliava sempre un’oretta anche per lei, la gravidanza poi non aveva quasi lasciato il segno, era a vederla una bella donna, ma devotamente fedele non aveva avuto altro che lui nella vita. Erano passati in fretta venti anni, e quando meno se lo sarebbero aspettato Michele, si fece “accalappiare “ da una ricca ragazza Australiana. Lei, studiava storia dell’arte a Firenze, non l’aveva mollato più e se lo era portato a casa, dove i suoi genitori ne erano entusiasti, lui laureato con 110 e lode, aveva subito trovato lavoro, lei aveva aperto una galleria d’arte molto fiorente, tanto che si erano sposati quando lei si era resa conto di essere incinta. Da quel giorno erano passati tre anni, Mario e Anna sembravano molto felici, un poco dispiaciuti per la lontananza, ma contenti della situazione del figlio. Se apparentemente tutto filava liscio, nella realtà erano diventati un poco strani, si sentivano “arrivati”, come se raggiunto lo scopo, un figlio, un buon matrimonio, un nipote, li facesse sentire come se ora la vita non ci fosse più nulla d’interessante da desiderare. Sessualmente parlando lei era vergine quando l’aveva conosciuto, mentre lui era un poco più esperto, col tempo avevano raggiunto una bellissima intesa. Lei devota a lui, aveva lentamente concesso tutto, anzi col tempo era diventata molto esperta, specie quando gli praticava certi “ lavoretti” di bocca che lui apprezzava e ricambiava, con lunghi preliminari, molto graditi da lei. Ora però le loro scopate avevano uno strano sapore di noia, monotonia che lo rendeva poco appagante, se pur sempre bello il sesso era diventato meccanico, privo di fantasia. Mario ne era consapevole, e dentro di se cercava di trovare la soluzione, mentre lei sembrava non accorgersene di questa reciproca insoddisfazione. La sera lei si distendeva in poltrona a guardare la tv, mentre lui da qualche tempo aveva trovato un diversivo nel navigare su internet. Una volta lei lo vide segarsi mentre guardava un film porno, rimase molto male, ma non disse nulla. Nel suo essere donna, e soprattutto semplice casalinga, non riusciva a capire come il suo uomo trovasse eccitante un porno. La seconda volta che lo vide andò su tutte le furie, ”ma sei proprio un porco depravato e maiale,” lo apostrofò, lui rimase un poco sorpreso dall’eccessiva reazione, ma lasciò perdere. Alcune sere dopo mentre facevano l’amore, lei stava godendo, bene, lui sembrava, avesse un qualche cosa di più quella sera. Mentre la prendeva distesa di lato da dietro, portò una mano sul suo viso, e cercò di infilarle un dito in bocca, “chiudi gli occhi e immagina di succhiare un altro cazzo” le disse Mario. Lei si bloccò di colpo, accese la luce, e con occhi di fuoco lo aggredì verbalmente, “porco maiale sudicio che non sei altro, ma per chi mi hai preso.? “Guarda che non sono una troia di quelle che guardi nel pc, io certe cose non le faccio!!!! CHIARO??, come puoi chiedermi di succhiare un altro in tua presenza, ma che ti dice la testa.?” Poi infuriata si girò dall’altra parte e per alcuni giorni gli tenne un “muso” pazzesco, era come se lui gli avesse chiesto chissà quale sacrificio. Per circa due settimane lei cercò di evitare di andare a dormire insieme con lui, o prima lei, o prima lui, e quando l’altro entrava nel letto, l’altro fingeva di dormire. Poi una sera lei era distesa in poltrona, faceva zapping con il telecomando quando trovò un programma che parlava di coppie, di sesso fra coppie, di scambi, e tante altre cose tutte connesse alla vita a due. Avvicinò la poltrona per seguire meglio il programma, ora la conduttrice intervistava uno psicologo che cercava di spiegare per quale motivo fra le coppie c’era la necessità di arrivare a questi diversivi. Lui la prese un poco alla larga, ma poi in definitiva arrivò alla conclusione che dopo tanti anni di matrimonio il desiderio scemava, ucciso dal fatto che entrambi soggetti si sentivano sicuri. Non dovevano far altro che allungare le mani e trovare sempre o quasi il partner disponibile, quindi c’era la certezza di “ avere” che rendeva alla fine superfluo ogni sforzo di sembrare diversi. Poi era la volta del sessuologo che aggiungeva che anche con il tempo la stimolazione cambiava. Sapere con certezza dove il partner trova maggior piacere col tempo rende tutto più facile ma anche più monotono, quindi il rimettersi in gioco, anche con la semplice fantasia rende un rapporto fresco, vivo, sempre giovane, evitare i luoghi comuni. Cercare sempre di diversificare, anche il modo e luogo dove si consuma, il rapporto rende lo stesso diverso e più intrigante, essere complici, era, a detta di lui, fondamentale e arricchiva qualunque rapporto anche quelli più datati. Anna era attentissima, l’argomento le piaceva tantissimo, e quando la parola passò a una coppia scambista con il volto coperto da una mascherina, lei rimase a bocca aperta. La donna, asseriva di adorare il suo uomo, di sentirsi sua anche quando altri maschi la prendevano o lui si dava da fare con altre. Di amarlo per il piacere che lui desiderava lei provasse fra le braccia di altri o altre indistintamente, non erano, in discussione i sentimenti. Anzi, era una vera prova d’amore il desiderare che lei godesse anche e più di quanto lui fosse in grado di farle provare. Poi fu la volta di parlare di un singolo, raccontava che vi erano tantissimi uomini che impazzivano di piacere nel vedere la propria donna posseduta con forza e passione da altri uomini, anzi, volevano essere umiliati e sottomessi per sentirsi felici, poi vi erano anche donne che durante il giorno erano abituate al comando, ma fra le lenzuola volevano essere trattate da schiave umiliare e sottomesse. Anna quella notte quasi non riuscì a chiudere occhio, combattuta fra sensi di colpa nei suoi confronti. La paura di non avere il coraggio di assecondare i desideri di Mario, in fondo lui le aveva solo chiesto di “immaginare” di farlo, ma anche questo le sembrava una cosa difficile. Il giorno dopo quando Mario tornò dal lavoro, lei gli chiese se gli sarebbe piaciuto andare al mare con il camper, poi che, anche se, non era ancora estate l’aria era caldissima, lui rimase un poco sorpreso ma, visto il “disgelo” di lei, non volle perdere quest’occasione che si presentava. Il mattino successivo, era un mercoledì, lui non lavorava si recarono nella spiaggia, dove andavano sempre, ma era tutta un fermento di operai che preparavano le strutture per l’imminente estate, quindi andarono più a sud, e si ritrovarono in una spiaggia che Mario aveva visto su internet. Era un’oasi del WWF, un lago dietro e una lunghissima spiaggia selvaggia davanti. Camminarono per più di un km, erano i soli esseri umani della spiaggia, Mario a un certo punto piantò l’ombrellone e si mise nudo. Lei rimase indecisa, poi lo imitò, erano soli, e non era proprio la prima volta, anche l’anno prima in Corsica in una spiaggia deserta lei si era denudata, ma sempre al riparo di due grosse rocce. Rimasero un poco a prendere il sole, poi lui la invitò a fare il bagno, lei sollevò la testa, nessuno ne, a destra ne, a sinistra, si avvicinò all’acqua e si tuffo di corsa nel mare. Lui la raggiunse, si abbracciarono, baci carezze, lei continuava guardarsi intorno, erano sempre soli, allora cominciò a rilassarsi e a dedicarsi la piacere che lentamente lui le stava procurando. Immersi nel mare lui aveva il cazzo duro ed eretto, lei sentiva le sue mani infilarsi in ogni sua apertura, poi lentamente tornarono verso riva, lei era eccitatissima, lui la distese sul bagnasciuga ed entrò con decisione dentro di lei. ……… mhuumumhuhuhmumu…….. siiiiiiiiiiii ……. Disse Anna, mentre lo stringeva a lei, ora erano sparite le paure, non si guardava più intorno ora c’era solo lui e lei. Mario la scopava con impeto, e passione, non era un super dotato, il suo cazzo misurava circa una ventina di cm, ma lui lo sapeva usare benissimo. Lei lo aveva sempre apprezzato molto, poi nel momento in cui stava godendo Anna prese la mano di Mario e infilò due dita in bocca incominciando a succhiarle come se stesse facendo il più bel pompino della sua vita. Lui rimase basito, era chiaro che lei aveva intenzione di giocare, ma come muoversi, dopo la passata esperienza si rese conto che un movimento errato, una frase sbagliata, e tutto sarebbe andato a puttane. Anna percepì l’indecisione del suo uomo. “Dai scopami, ho voglia di godere, sai mio marito non mi scopa da giorni, è per questo, che sono venuta in questa spiaggia di nudisti per rimediare un cazzo che mi faccia impazzire”. Anna pronunciò questa frase d’un fiato, incredula lei stessa di come le parole, le fossero uscite dalla bocca. Lui con la bocca aperta la guardava come se fino a quel momento non avesse veramente conosciuto questa donna. Poi replicò, “certo che ti scopo, vedrai che quando torni da quel cornuto ti sentirai piena di sborra, e ti avrò cavato ogni voglia,” disse questo e non toglieva gli occhi dal suo viso che s’illuminò nel sentire quella risposta. A quelle parole fece seguito un ritmo molto intenso e continuo, come amava scopare Mario. Lei ora voleva rompere gli indugi. ”Dai, fammelo sentire fino in gola,” daiiiiiiiiii ……siiiiiiiiiiii … goodoo …. Godoooo …. Siiiiiiiii ….. VENGOOOOOO!!!!!!..... urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Lui la sbatteva con dei colpi tremendi che scuotevano tutto il suo corpo. I piccoli seni, una seconda appena, venivano sbalzati verso l’alto con forza, il bacino di lui urtava con un colpo duro contro il monte di Venere di lei, che finalmente si lasciò andare in un ulteriore urlo liberatorio .. sssiiiiiiiii … VENNNNNGOOOOOOOOoooooooo …… Rimase inerte, come una bambola di pezza incapace di avere una qualsiasi reazione. Anche lui era arrivato al momento del suo piacere, la fissò negli occhi, “si eccomi, ti sborro dentroooooo … vengoooo siiiii … così ti metto incinta, tanto c’è quel cornuto di tuo marito che poi lo crescerà questo figlio,” e le riempì la fica ben sapendo che lei prendeva la pillola, ma era sempre un’emozione continuare il gioco. Le inondò veramente la fica, una sua caratteristica era la quantità industriale di schizzi che lui aveva al momento dell’orgasmo. Passarono il resto della giornata distesi al sole, lentamente lei riuscì a rilassarsi, era piacevole sentire il sole accarezzarti la pelle, avvertire il caldo sul seno, aprire le gambe sentire il calore del sole selle grandi labbra della vulva aperta. Parlarono tantissimo, com’era loro abitudine, lui le chiese come mai avesse cambiato idea, lei gli raccontò del programma, e del fatto che lo amava, e che se lui era questo che voleva, pur non sapendo assolutamente ne, in che modo ne, dove, ne, se poi ci sarebbe riuscita, però lo avrebbe assecondato, doveva solo avere un poco di pazienza. Mario l’aveva baciata e stretta forte a se, “io pure non ho la più pallida idea di come e quando e dove una simile esperienza possa succedere, ma ti assicuro che avrò tutta la pazienza del mondo.” Quel giorno lui la prese più volte, lei non gli negò assolutamente nulla, sia il piacere di sentire il suo cazzo dietro che una copiosa sborrata in gola, mentre lui la fece impazzire con la lingua. IL sabato successivo decisero di tornare lì. Avevano anche la domenica libera, parcheggiarono il motorhome nel parcheggio riservato, e nel pomeriggio andarono in spiaggia. Nonostante fosse solo Maggio, la spiaggia era abbastanza affollata, questo rese Anna un poco nervosa. Camminarono molto prima che lei si sentisse a suo agio, piantarono l’ombrellone fra due grossi tronchi portati dal mare, poi si misero nudi. Poco dopo un signore si distese vicino a loro, era alto, capelli e pizzetto bianco, era anziano, ma il fisico era ben curato. Lei per un momento rimase un poco infastidita, con tanto spazio proprio lì vicino a loro doveva sdraiarsi, pensò, ma il tizio non le dette nessuna importanza, era come se lei non esistesse, anzi, aperto un quotidiano, si mise a leggerlo incurante del fatto che lei fosse nuda distesa a poca distanza da lui. Mario andò a fare il bagno, lei lo guardò allontanarsi nuotando dalla riva, era tesa, un tipo nudo vicino a lei e lui che la lasciava sola, ma non accadde nulla. Una coppia giovane stava venendo verso di loro, ma dall’altra parte un tipo con dei grossi occhiali scuri passò fra lei e il mare, lei si girò istintivamente a pancia in giù, quasi a volere offrire al tipo la minor vista del suo corpo nudo. Intanto l’altro continuava a leggere il quotidiano indifferente, lei si sentì punta nell’orgoglio, era una bella donna e lui non la degnava di nota, si tirò su con le spalle appoggiata al tronco, il suo splendido seno si evidenziò, lui fece mezzo giro con il capo verso di lei, ma poi continuò a leggere. Indispettita, scattò in piedi, andando verso il mare, nel preciso istante in cui la coppia passava, loro le dettero un’occhiata, e passati oltre commentarono, “accidenti che fisico!.” Lei sentì il commento della ragazza condiviso dal compagno, guardò ancora verso il tizio che ora non leggeva più, ma osservava incuriosito, lei raggiunse Mario. Con poche bracciate, lo attirò a se, lo stuzzicava sottacqua, a lui cresceva il cazzo, “dai fermati, mi fai avere un’imbarazzante erezione, sai che figura ci faccio quando esco.” Lei continuò e allora lui si avviò verso la riva, il tutto seguito dallo sguardo del tizio che a quel punto si alzò e andò verso il mare, lui pure aveva una discreta erezione. Lei ne fu compiaciuta, e per affondare il colpo si piegò a novanta gradi per raccogliere l’asciugamano. La visione del suo magnifico fondo schiena non doveva essere passata inosservata, e quando si girò per distendersi vide il tizio che si toccava un cazzo in piena erezione. Da quel momento il resto della giornata lei continuò spiare il tizio che manteneva una discreta indifferenza, ma una ventata più forte fece volare il giornale dell’uomo che finì tutto fra le loro mani. “Scusi“ disse il tizio, e Mario nel restituire il giornale incominciò a parlare con lui, di tutto, alla fine dopo aver dato a lei, un’occhiata lo invitò a sdraiarsi lì con loro. Lui si presentò, si chiamava Paolo, psicologo in volutamente pensione anticipata, aveva cinquantacinque anni, vedovo da sei aveva deciso di smettere di lavorare, si era comprato un camper nuovo e con esso girava il mondo. Lei si sentiva a suo agio, lui non era nulla invadente, non la fissava, ma era affabile, divertente, tanto che alla fine si resero conto di essere rimaste le uniche persone della spiaggia, si avviarono al parcheggio, Mario avvicinò il loro motorhome al camper di Paolo. La cena fu organizzata insieme, seduti fuori dai veicoli, mangiarono insalata e prosciutto con il melone, il tutto annaffiato da un bianco leggermente frizzante che non li ubriacò, ma sciolse molto la tensione che c’era in lei. Parlarono di tutto, poi immancabilmente il discorso finì sul sesso. ”Tu, e tua moglie avete mai avuto storie, come dire, particolari?” chiese Mario, lui sorrise, “sapete voi due mi ricordate io e mia moglie tanti anni fa, allora il nudismo era una cosa rara, si poteva fare solo in Corsica.” “Fu la in quella terra, che io e lei abbiamo avuto per la prima volta uno scambio, anzi per essere precisi un triangolo con un singolo conosciuto lì.” Mario guardò verso Anna, s’intesero al volo, lei chiese: “Come fu?” “è stato difficile.?” Lui sorrise di nuovo, compiaciuto, e cominciò a raccontare che non fu facile, è come la prima volta che si fa l’amore, deve essere fatto bene con i modi e tempi giusti, nella situazione giusta. Altrimenti si ottiene l’effetto contrario, ma il tipo conosciuto lì era esperto, facemmo un piccolo gioco e la cosa divenne subito facile e molto appagante per tutti. Anna lo guardò, “ci spiega come?” “semplice, disse lui, potremmo farlo anche ora.” Loro si dettero un’occhiata d’intesa, poi lei chiese cosa fare. “La cosa è semplice, io e voi due ci mettiamo comodi, poi io incomincio a toccare lei, a quel punto basta che uno dei due dice stop, e il gioco finisce lì, fino a quel punto io vado avanti, deve essere una cosa voluta, non imposta ne, da uno ne, dall’altro altrimenti non è più divertente.” Anna guardò Mario, c’era in lei il desiderio di provare, lui disse: “Ok, proviamo andiamo dentro il nostro camper che ha un matrimoniale molto spazioso.” In un momento si ritrovarono dentro e nudi. Mario rimase in piedi mentre Anna era distesa sul letto con Paolo vicino a lei, “ allora, è chiaro che potete dire basta quando volete, ” disse e guardò verso Mario. Lui gli fece un cenno d’assenso, poi si girò verso Anna, lei visto il gesto di Mario le sorrise. Dentro di lei pensava tanto lo ferma, sono sicura che quando vede, che lui va troppo nell’intimo lui lo ferma, mentre Mario guardava Anna e pensava la stessa cosa. Paolo incominciò ad accarezzarla, con gesti lenti, molto semplici ma continui, non toccava nessuna zona erotica in particolare, accarezzava il suo corpo, le cosce. Lei sentiva uno starno languore, dentro di lei c’era un vero e proprio conflitto, fra la decisione di dire basta e la voglia di dimostrare a Mario che lo avrebbe accontentato, in più ora le carezze di Paolo gli stavano facendo uno strano effetto, si sentiva eccitare. Lentamente quella mano le procurava un piacere sottile, istintivamente divaricò le cosce, ma lui non si decideva a toccarle ne, i seni ne, la fica, che lei sentiva inumidirsi. Guardò ancora verso Mario, lui le sorrise, ecco ora quando lui mette la mano sulla fica, lui dice basta pensava Anna, ma dentro di se ora non era, più tanto sicura di volerlo. Mario guardò verso di lei, ora quando lui la tocca più a fondo lei, dirà basta e tutto finirà, ne sono certo, ma si sentiva crescere il cazzo, si stava eccitando, no, non dirò io basta, se si vuole fermare, lo deve fare lei. Paolo guardò ancora una volta Anna, era tesa, il desiderio di sentire la sua mano, sul suo corpo la stavano eccitando, gli occhi socchiusi, il respiro corto gli stavano facendo capire che lei era pronta, poi si girò verso Mario, il cazzo teso, eccitato, lui annuì, Paolo a quel punto si abbassò su di lei, la sua mano ora si era impadronita del suo seno, lei ebbe un gemito di piacere, poi le sue labbra s’impossessarono del capezzolo e lei iniziò a godere. Sentiva che lui era bravissimo nel succhiare e stringere il capezzolo in bocca. Sentiva la stimolazione perfetta come piaceva a lei, mentre con l’altra mano lui le toccava l’altro seno, lei divaricò le gambe, era pronta, voleva che lui le toccasse la fica, era già bagnata e fu al quel punto che Mario si mise in ginocchio sul letto dal lato opposto. Paolo intanto, era scivolato con le mani fra le sue cosce, aveva incominciato a toccarle il clito, lei ebbe in lunghissimo gemito di piacere … uhmhmummmhmumu … siiiiiiii …. Si girò dal lato opposto, si trovò davanti al cazzo del suo uomo duro, teso pronto per essere succhiato, lei non esitò un attimo, lui le sollevò la testa e lei lo infilò tutto dentro la bocca. Paolo alla vista di questa cosa si distese più giù, divaricò le gambe e infilò la testa in mezzo, ora la sua lingua leccava la sua fica che stava veramente iniziando a godere. Era stupendo sentire quella lingua torturare il suo bottoncino mentre lei s’infilava tutto dentro la gola, il cazzo di Mario. In poco sentì che l’orgasmo era vicino, quando godette, si sfilò un poco il cazzo dalla bocca per gridare, …… siiiiii …. Venguooooooouuuummmmmmm… non riuscì adire altro, lui gli aveva spinto di nuovo il palo in fondo alla gola. Paolo a quel punto si spostò e invitò Mario a occupare il suo posto, ma lui lo fece inginocchiare dall’altro lato del letto, lei intuì subito il desiderio di suo marito, prese il cazzo dell’altro li congiunse fino a far toccare le due cappelle, poi incominciò a leccarli entrambi, muoveva la testa da un lato all’altro, e ogni tanto cercava di infilarli entrambi in bocca. “Accidenti come lo succhia bene,” fu il commento di Paolo. Poi che nessuno di voi mi ha detto basta io passerei alla fase successiva. Mario guardò lei che le sorrise, Paolo si distese sul letto con il cazzo duro e svettante verso l’alto, era lunga come l’altro, ma decisamente più grosso in circonferenza. Mario si spostò, lei lo fissava lui l’abbracciò forte stringendola a se, “ ti amo, se non vuoi, puoi fermarti, ma se lo farai ne, sarò contento.” Lei lo baciò sulla bocca con tantissima passione, “ti amo, e per te lo voglio.” Salì sul cazzo dell’altro e s’impalò con un movimento secco e rapido. Anna sentiva il palo di carne aprirsi la strada dentro di se, lo sentiva strisciare sulle pareti della fica dilatandola. Quando toccò il fondo, lei aveva la bocca aperta quasi per gridare, ma le mancò il fiato tanto godeva, inarcò il corpo all’indietro, mentre Mario si mise davanti a lei e infilò il cazzo tutto in gola. Rimase, ferma, era sconvolgente si sentiva infilata, e avvertiva il suo corpo reagire con un movimento lento ma continuo. Il piacere stava per sommergerla, Paolo inarcò le gambe e incominciò a pomparla dal basso, a ogni spinta, verso l’alto lei s’infilava il cazzo di Mario sempre più in gola. ……MUHMHMUMUMMmmmmmmhhuuu ….. con un lunghissimo gemito ebbe il primo di una lunga serie di orgasmi. Mentre godeva, non si era resa conto che Paolo le lubrificava il culo, solo quando Mario le tolse il cazzo dalla bocca e la fece distendere sull’altro si rese conto che lui l’avrebbe presa da dietro. Paolo rimase fermo un momento il tempo di lasciare che Mario le infilasse il suo cazzo dentro di lei. Gridò, ma non di dolore, al contrario, un orgasmo improvviso dovuto al contatto dei due cazzi che ora sentiva dentro di lei divisi da una sottile membrana che le dava l’impressione, fossero entrambi insieme la fece sconvolgere e venire. ……. Siiiiiiiiiiiiii … spaccatemiiiiiiiii ……. Poi il nulla, nella sua mente espose un continuo di sensazioni di piacere indescrivibili. I due maschi la pompavano fino a quasi a farla svenire, lei non aveva mai goduto tanto, il primo a schizzare fu Mario, lo sentì accelerare dentro di lei, e scaricare la sua sborra direttamente nel suo culo …. Siiii sborrooooo !!!! …. Siiiii …. Tieniiiii …. Lei sentì dei caldissimi getti che le riempivano l’ano, poi lui uscì, venne a mettersi di nuovo davanti a lei. Paolo intanto continuava a sbatterle dentro il cazzo da sotto, osservava lei che con estrema maestria continuava a succhiare suo marito. Quando si rese conto che lui era di nuovo in perfetta erezione, disse di fare un cambio, “dai mettiti tu sotto che voglio entrare pure io nel suo culetto.” Mario si distese supino, il suo cazzo svettava duro lei si mise di nuovo su di lui, volgendo il dietro all’altro che lentamente s’insinuava, non senza qualche difficoltà dentro di lei. Anna si rilassò al massimo, respirando lentamente, quando si rese conto che lui era entrato tutto in lei, guardò negli occhi Mario, “ti amo, ti amo, dai fatemi impazzire.” Lui incominciò a pomparla dal basso, ma era Paolo che da dietro le imprimeva il suo ritmo, lei era estasiata, … siiiiiiiiiiiii … mi… miii… stateeeee… spacccccandooooooooo…… godoooooo! ….godooooo!!!!!... e fu sul punto di svenire. Paolo le afferrò i fianchi, intensificando molto il suo ritmo, era evidente che pure lui era al limite, lei si girò e lo implorò .. “ ti prego vienimi sia nel culo, che in bocca.” A quelle parole lui non resistette molto … ecccoomiiii .. sborrooooo … e scaricati un paio di schizzi dentro di lei, ne uscì facendo il classico flop, il tappo che le ostruiva il culo era stato rimosso di colpo, si mise davanti a lei e fu subito sborra, in faccia, nel viso, dappertutto. Lei si prodigò a leccare e succhiare più che poteva, poi lui lentamente si mise in disparte, li lasciò intenti ad abbracciarsi, “ ti amo, amore mio, non ho mai goduto così tanto.” Mario con un colpo di reni la mise sotto di se, “ ti amo, anch’io.” Prese a pomparla con colpi tremendi, quasi a volere affermare che era anche lui che le dava piacere, lei sollevò le gambe in alto dietro la sua schiena, “fammi godere amore mio, fammi sentire che sono la tua donna.” Lentamente Paolo si rivestì, li osservava scopare erano in quel momento solo loro, lui lentamente e con molta discrezione se ne andò. Loro erano così impegnati nel darsi un nuovo piacere che nemmeno lo notarono …. Daiiiiii amore mio, fammi sentire la tua sborra dentro di me, fammi godere. Lui intensificò i movimenti e alla fine venne insieme a lei. Rimasero un momento abbracciati, ma complice sia la stanchezza che il piacere provato si addormentarono. Il mattino quando si svegliarono si resero conto di essere riamasti soli, sul tavolo c’era un biglietto di Paolo. “Cari amici, non siate dispiaciuti se me ne sono andato, era la cosa giusta da fare in quel momento, dove voi e solo voi dovevate restare insieme.” “Mi avete ricordato la prima volta che io e mia moglie lo abbiamo fatto, era come ieri sera con voi, poi anche noi abbiamo sentito il desiderio di abbracciarci e restare insieme, spero che prima, o poi, ci si riveda, in ogni caso vi auguro di divertirvi sempre e di trovare le giuste situazioni appaganti per entrambi.” Arrivederci cari amici.

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08/12/2020 22:36

Siryus

quando c'è la complicità in una coppia si ottiene il massimo del piacere. Per chi invece ha fretta di godere, ci sono i video.

05/06/2012 16:32

marco

che meraviglia...in corsica ci siamo stati ora mi manca di proseguire come voi!,mi piacerebbe incontrare una coppia come voi ,sarebbe una prima fantastica!

04/06/2012 16:30

ANONIMO

giusto racconti più brevi e più decisi sull'argomento che noi non abbiamo tempo da perdere , non possiamo perdere tre ore per tirarci una sega

02/06/2012 10:47

il mago

Storia scritta in maniera maniacale, l'inizio noioso e inutile (cazzo ci frega del figlio e della sua sua vita in Australia), il narratore è un illuso che nella sua fantasia impersona "Paolo" che da piacere alla moglie inibita (inizialmente) di un altro e che poi, da gran signore e buon samaritano sparisce lasciando i piccioncini felici, lui è soddisfatto per la doppia buona azione ed inoltre si sente appagato per aver ostentato(immaginando ovviamente) le sue doti di scopatore. Giudizio e Consiglio: vai a cagare, scrivi più conciso, vai subito all'argomento che interessa gli utenti del sito, non farti tante seghe e sii più realista.

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