• Pubblicata il 31/07/2012
• Autore: Polo nord

Una sigaretta 2 - Lodi Trasgressiva

Abbiamo fatto due chiacchiere, davanti al caffè, abbiamo fumato un paio di sigarette ciascuno, ho cercato di farla rilassare, me la cavo bene con le parole di conforto, lei era vestita come al solito molto sexy, sopra la solita canottiera rosa, leggerissima, che non riesce mai a nascondere i capezzoli sempre turgidi ovviamente senza reggiseno, sotto dei pantaloni bianchi trasparenti, penso un pigiama, un perizoma giallo e le solite infradito. Non credo se ne sia accorta ma ho avuto il cazzo duro per tutto il tempo.
Quella sera non è successo niente, ci siamo scambiati il numero di cellulare, le ho detto che a giorni mi sarei trasferito a circa 8 kilometri di distanza, in un appartamento più grande e più carino.
Quando è tutto a posto ti chiamo così te lo faccio vedere, le ho detto, e invece che un caffè ci beviamo un bicchiere di vino, lei ha sorriso, poi si è alzata, dalla finestra abbiamo visto i fari di una macchina passare, era suo marito che tornava, così di fretta mi ha detto grazie sei stato molto carino, mi ha dato due baci sulla guancia ed è scappata in casa.
Finito il trasloco, ho pulito la casa nuova, ho preparato il vino in frigorifero, poi ho preso il telefonino e le ho mandato u messaggio: la mia nuova dimora è pronta, il vino è al fresco, di sigarette ce ne sono quante ne vuoi e mi sono pure scaricato tutta la discografia del Blasco…manchi solo tu, ti aspetto domani sera per cena.
Lei mi ha risposto, per cena non riesco proprio, posso venire dopo cena? – Ti aspetto.
Alle 21:45 mi ha suonato, ho risposto, l’ho fatta salire, l’ho aspettata fuori dal portoncino, mi è apparsa, più figa che mai, capelli raccolti, rossetto sulle labbra, aveva un vestitino leggero che le cadeva addosso, nero, spalle nude, finiva circa a metà coscia, ai piedi infradito con un leggero tacco, e una piccola borsetta nera, ci siamo guardati, ci siamo fatti un sorriso e ci siamo salutati, ho fatto entrare prima lei, wow che bella ha esclamato. Tu sei bellissima le ho risposto, mettiti comoda.
Si è messa a girare un po’ intorno alla stanza, ho molti quadri moderni fatti da amici, e molte fotografie, mentre guardava il tutto io cercavo di commentarlo, cercando di renderla sempre più interessata, nel frattempo ho preso la bottiglia di Vermentino, l’ho stappata, ho riempito due bicchieri, glie ne ho dato uno, ci siamo guardati, abbiamo brindato, abbiamo bevuto e ci siamo riguardati.
Perché sei qui? Le ho detto.
Non lo sai perché sono qui? Mi ha risposto.
Le ho messo la mano dietro la nuca e l’ho tirata verso di me, le ho messo la lingua in bocca, mentre lo facevo ha fatto un sospiro, e un gemito, ci siamo baciati e strusciati per un paio di minuti poi abbiamo posato i bicchieri, e abbiamo ripreso a baciarci e a strusciarci sempre in piedi, lei con due calcetti si è sbarazzata delle infradito, l’ho tirata verso il divano e prima di farla stendere le ho tirato su il vestito, lei ha alzato le braccia e glie l’ho tolto, non aveva reggiseno, le ho accarezzato le tette, il culo, poi le gambe, la baciavo con foga, le leccavo il collo, poi ancora le tette, mi sono abbassato per leccarle le cosce ma mi ha interrotto, mi ha fatto alzare, mi ha tolto la maglietta, mi ha detto, è un sacco di tempo che volevo vederti le spalle nude da vicino, poi mi ha slacciato la cintura, i bottoni dei jeans, alle scarpe avevo già provveduto, si è messa in ginocchio e mi ha tolto i pantaloni, mi toccava il cazzo e lo mordeva attraverso i boxer, poi mi ha calato pure quelli, e si è fatta letteralmente sparire il mio cazzo nella sua bocca, un po’ lo menava con la mano e un po’ lo inghiottiva come un’affamata. Che pompino fantastico. Le ho preso il viso e l’ho fatta alzare, le ho messo di nuovo la lingua in bocca, poi mi sono abbassato, le ho sfilato il perizoma, rosa, era completamente depilata, come una bimba, l’ho fatta sedere sul divano e ho cominciato a leccargliela, la lingua si lavorava il clito mentre due dita le entravano dentro, era già fradicia, dopo pochi minuti è venuta, si è fatta scivolare ancora una volta sotto di me, ed ha ripreso il pompino che le avevo interrotto, l’ho fatta fare per un po’, poi l’ho ripresa, l’ho fatta rialzare e l’ho messa sul divano, le sono salito sopra, e come una calamita il mio cazzo si è trovato dentro la sua figa, ho dato una spinta per farglielo sentire tutto, lei ha iniziato a gemere e a godere, ho iniziato a pompare piano, la sua figa era stretta, ma bagnata abbondantemente, poi ho cominciato a pompare sempre più forte, lei si dimenava, godeva come una pazza, ogni volta che stava per venire mi spingeva via facendolo uscire, e un istante dopo tremava e si contraeva dall’orgasmo, la sua figa sbrodolava e spruzzava, il divano sotto di lei era tutto impregnato dei suoi umori, io continuavo a rientrare e a pompare, ogni tre, quattro minuti di pompate, mi spingeva fuori e veniva, contraendosi, dopo circa un ora e mezza cambiando anche qualche posizione, mi ha detto, perché non vieni?
Si è alzata, mi ha fatto sedere sul divano, e si è messa in ginocchio di fronte a me, si è fatta scomparire ancora il mio cazzo dentro la sua bocca, e non l’ha più lasciato andare, quando le ho detto, sei fantastica, ora tocca a me, ha accelerato il movimento della testa, fino a quando le sono venuto tutto in bocca, mi sembrava di morire, si muoveva ancora lentamente mentre ingoiava tutta la mia sbora, ero in estasi, finalmente mi ha mollato il cazzo, è venuta verso di me e mi ha messo la lingua in bocca, ci siamo baciati ancora per un paio di minuti, la sua lingua sentiva della mia sbora, ci siamo accarezzati per un po’, poi ci siamo rilassati sul divano a parlare, abbiamo bevuto ancora un po’ di vino.
Prima di andarsene mi ha detto, l’errore di sposare l’uomo sbagliato l’ho già fatto io, tu non fidanzarti mai, avrò bisogno di te molto spesso.

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